La chiesa dello Spirito Santo, dedicata ai santi Fabiano e Sebastiano, fu portata a compimento nell'anno 1679. L’edificio, mirabilmente inserito nel tessuto urbano preesistente, si raccorda con garbo alle abitazioni contigue attraverso un portico che si innesta, lungo quella che un tempo fu una via interamente porticata. Il cornicione della facciata, in armoniosa coerenza architettonica, si riallaccia con sobria eleganza alla linea degli sporti dei tetti delle case adiacenti. Ne deriva una struttura il cui aspetto, più che sacro, par profano, quasi a richiamare le forme di un palazzotto cittadino. Ciò è accresciuto dalla quasi totale assenza di ornamenti, ridotti a un austero frontone triangolare che corona i due ordini architettonici in cui si articola la facciata. L’accesso al sacro tempio avviene attraverso un pregevole portale in noce finemente intagliato, opera del carignanese Valminio, realizzata negli anni 1725-1726, testimonianza d’arte che nobilita l’ingresso con la sua sobria magnificenza.

La chiesa si presenta con pianta a croce greca, secondo un disegno armonioso e solenne, con cupola e vano centrale ampliato a conferirle respiro e maestà. Il coro, elevato sullo spazio centrale, si affaccia quasi fosse un proscenio teatrale, tramite un’apertura arcuata che rispecchia, in simmetrica corrispondenza, quelle dell’altare maggiore e degli altari laterali. Ne deriva un impianto architettonico singolare, riflesso di un modello lombardo largamente diffuso in Piemonte a partire dal XVII secolo, qui esaltato da suggestivi effetti scenografici di chiara matrice barocca. Di particolare pregio è la volta, sontuosamente decorata, che si innalza su un tamburo finestrato, ingentilito da smussi angolari che ne amplificano la leggerezza luminosa.